Il sistema geotermico naturale della Toscana: un racconto affascinante per EXPO2015

Il sistema geotermico naturale della Toscana: un racconto affascinante per EXPO2015

Il biolago di Sasso Pisano: un esempio di utilizzo "alternativo" della geotermia.

Incontro dibattito ieri a Milano al FuoriEXPO, per presentare il passato, il presente e il futuro di questa fonte energetica rinnovabile e lo stretto legame con il suo territorio.

GeotermiaNews
Redazione
2015-06-19

Ieri mattina, giovedì 18 giugno, nell’ambito dell’iniziativa della Regione Toscana “Fuori Expo 2015”, presso i Chiostri Umanitaria nel centro storico di Milano, si è tenuto un incontro sul tema “Il sistema geotermico naturale della Toscana”, con lo scopo di presentare, nelle parole di chi lo conosce e lo anima, l’affascinante storia di un territorio ancora poco conosciuto e quindi tutto da scoprire e vivere.

A Loredana Torsello di CoSviG (Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche), il compito di coordinare e presentare il dibattito portando i propri ospiti a parlare in particolar modo delle manifestazioni naturali e della storia della geotermia, attraverso il racconto e le esperienze di amministratori locali, imprenditori, accademici.

Domenico Liotta, docente dell’Università di Bari-Dipartimento di Scienze della Terra, si è soffermato sulla figura del geologo, da sempre legato alla ricerca dell’energia. “Una ricerca, questa” ha detto “che ha contraddistinto l'attività umana fin dall’era preistorica (ecco perché dove ci sono “manifestazioni” ci sono insediamenti antichi)”.

L’energia ha allungato la vita delle persone, che per questo sono pronte a consumare fino all’ultima parte di risorse, per questo è nata la ricerca di energie alternative”. Inoltre, sottolinea Liotta “il geologo esplora, ricerca, sfrutta le indicazioni che la natura gli offre per indagare sui fenomeni invisibili, ma che appaiono in superficie in forme diverse (chimiche, per esempio), studia il passato (teoria dell’attualismo di J. Hutton) per capire il presente”.

Anche nella moderna industria estrattiva il ruolo del geologo e della geologia sono fondamentali” ha rimarcato Liotta. “E' necessaria una continua integrazione con le altre discipline -chimica, fisica, ingegneria- per riuscire a trasformare la teoria in trivellazione ed estrazione reale del fluido”.

A fare il salto dalla preistoria alla storia moderna ci ha pensato Massimiliano Santulli, di Enel Green Power, direttore del Museo della geotermia di Larderello, che ha ripercorso la Storia della geotermia dalle sue origini sino ad oggi.

Inizialmente, infatti, dai fluidi geotermici veniva estratto l'acido borico attraverso procedimenti evaporativi che richiedevano grandi quantità di calore fornite dalla combustione di legna. Successivamente, a causa degli alti costi di approvvigionamento del legname si arrivò ad una vera e propria rivoluzione con l'invenzione del Lagone Coperto.

Santulli ha spiegato nel dettaglio l’estrazione industriale di acido borico, la prima perforazione a Monterotondo marittimo nel 1834, la scoperta del lagone coperto che andò a rilanciare l’industria del borace messa in crisi appunto dallo sfruttamento intensivo dei boschi (non c’era più legna da bruciare per il processo produttivo), arrivando all’utilizzo fino al 1945 delle centrali che usavano una parte del vapore per muovere le turbine e produrre energia elettrica e una parte nella produzione del borace.

Sono intervenute poi Cristiana Toni e Elena Corsinovi, dello studio di architettura LDA.iMdA di Pisa, vincitrici del Bando del Comune di Castelnuovo Val di Cecina per la realizzazione di un biolago a Sasso Pisano (uno dei 4 esistenti in Italia). Si tratta di un progetto moderno sia nelle forme che nei materiali (che riprendono i colori delle rocce circostanti) destinato tuttavia a dialogare idealmente con l'ambiente circostante. Si trova proprio sotto il cosiddetto “Sasso”, cioè il roccione sul quale sorge il paese medievale, ma si confonde con l’esistente, con le sorgenti d’acqua che scorrono ai lati della struttura.

L'acqua del biolago è naturalmente riscaldata attraverso le sorgenti di acqua calda naturale (temperatura di circa 40-60°C) e anche per il filtraggio sono usati materiali naturali (sabbia). Il Comune, visto il successo (5.000 presenze nell'estate 2013), ha deciso di investire ulteriori risorse nella realizzazione di una nuova area adibita a parcheggio e sentieristica accessoria.

A questo punto la parola è passata alle amministrazioni locali, prima l’Assessore di Monterotondo Marittimo, Orano Pippucci a cui è spettato il compito di presentare il Parco Geotermico de Le Biancane, spiegando come “la geotermia non è una risorsa solo produttiva nel senso stretto del termine (energia elettrica e calore) ma anche una suggestione turistica, ambientale, naturalistica. Le Biancane sono inserite nel circuito dei Geoparchi UNESCO e hanno ottenuto riconoscimenti prestigiosi quali il CETS e EDEN. Le Biancane sono molto amate e c’è proprio un rapporto sentimentale da parte della popolazione locale, che ha dato nomi alle manifestazioni spontanee (putizze, fumarole, ecc.) per testimoniare l’orgoglio e il collegamento spirituale che da sempre (dai tempi di Dante), questo territorio ha con la geotermia”.

A chiudere idealmente il giro dedicato agli Enti Locali, Emiliano Bravi, sindaco di Radicondoli, che ha spiegato come intenda la gestione della geotermia. “La volontà è quella di utilizzare la risorsa sempre, sia per l’energia elettrica che per le attività collaterali (i cosiddetti “Usi Diretti” ndr) e rifiutare quindi una idea di rinuncia 'senza se e senza ma' a una materia prima che è per noi ricchezza. Occorre tuttavia avere il buon senso di comprendere come lo sviluppo possa e debba essere sostenibile, sia in termini di rispetto paesaggistico che di valorizzazione del territorio”.

La Geotermia” ha concluso “può e deve essere un marchio, un brand, territoriale ed aggregante”.

Dopo il dibattito, la presentazione dei territori geotermici è stata seguita da due Showcooking con i Cuochi dell'Alleanza di SlowFood sull'Agnello Pomarancino e sul Cialdone di Lorenzo Il Magnifico, mentre nel pomeriggio, alle ore 18 si è tenuta la presentazione dell'associazione “Terre dal Cuore Caldo” e alle 20 la Cena Galeotta: una cena a base di prodotti del territorio toscano selezionati dalla Comunità del Cibo e delle Energie Rinnovabili e della Filiera Corta Volterrana a cura dello chef dei Chiostri di San Barnaba e con la partecipazione dei detenuti del carcere di Volterra con l'accompagnamento delle musiche popolari toscane de “La Tazza di Arianna”.


 

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