SlowFood, l'Ambiente e l'Energia

Dalla Redazione
Redazione GeotermiaNews
2009-11-17

Abbiamo intervistato il Presidente di SlowFood Toscana, Giovanna Licheri sui temi ambientali e sulla Comunità del Cibo ad Energia Rinnovabile

SlowFood Toscana è una realtà importante, potrebbe spiegare in due parole quale è la filosofia dell'Associazione?

Dico subito che non è facile spiegare questo in due parole. Slow Food Toscana guida e coordina l’attività delle condotte sul territorio regionale, è parte di Slow Food nazionale e internazionale e ne condivide la filosofia, il cui pilastro centrale è il diritto al piacere, a partire dalla cultura del cibo: un cibo che deve provenire da produzioni buone, sostenibili e giuste. L’incontro con le comunità del cibo ci ha fatto capire che solo con la difesa della biodiversità e della fertilità dei suoli si possono avere queste produzioni. Il piacere alimentare deve essere un diritto di tutti. Tutti i popoli devono essere in condizione di preservare la capacità e la libertà di decidere cosa coltivare, come trasformarlo e di cosa nutrirsi quotidianamente; mantenere le tradizioni e i saperi agricoli è di vitale importanza per la salute delle comunità e delle culture. Per difendere l’identità e l’economia locale dobbiamo costruire una rete di alleanze di tutti coloro che condividono questi principi.

Insieme a CoSviG e con la Fondazione SlowFood per la Biodiversità, a marzo di quest'anno è stato sottoscritto lo Statuto della Comunità del Cibo a Energia Rinnovabile, ovvero una comunità di produttori alimentari che usano le energie rinnovabili nel proprio ciclo produttivo, in particolare, appunto, la Geotermia. Quale ruolo potranno avere, a suo parere, le Energie Rinnovabili all'interno della filiera alimentare?

Nel Manifesto della qualità alimentare di Slow Food si dice che il cibo deve essere “buono, pulito e giusto”, quindi è indispensabile che sia prodotto rispettando l’ambiente, gli ecosistemi e la biodiversità. L’utilizzo di energie rinnovabili permette produzioni “pulite”, in rapporto armonioso con la natura. Dobbiamo sviluppare queste pratiche garantendo in questo modo anche il diritto inalienabile delle comunità locali di praticare, tramandare ed evolvere le loro conoscenze tradizionali, nel rispetto della loro identità e della loro cultura, senza che nessuno possa interferire”.

 

In questi giorni si stanno concludendo le cene di Gusto Pulito, a cui ha partecipato proprio la Comunità del Cibo a Energia Rinnovabile: di che cosa si tratta e quale è il rapporto tra ambiente e gusto?

 

Gusto pulito è un progetto frutto dell’accordo firmato da Cosvig, Slow Food Toscana e Fondazione Slow Food per la biodiversità, teso a valorizzare il territorio e la sua produzione agroalimentare che si basa sull’utilizzo dell’energia geotermica. Questo è stato reso possibile grazie all’impegno delle condotte presenti sul territorio e nei primi due anni sono state realizzate varie iniziative “in loco” (conoscenza e degustazione di prodotti, anche spontanei, gite delle classi di varie scuole che in Toscana aderiscono al progetto di educazione ambientale-alimentare “Orto in condotta”). Quest’anno abbiamo deciso di “esportare” la realtà agroalimentare geotermica: le condotte Slow Food di Empoli, Siena, San Miniato, Compitese, hanno organizzato nei loro territori cene con menù a base dei prodotti delle aziende della Comunità del Cibo, con la partecipazione dei produttori che spiegavano caratteristiche, tecniche, ecc. (come d’abitudine avviene nelle iniziative enogastronomiche di Slow Food). A Scandicci, al Bistrot del Mondo, primo circolo culturale della Fondazione Slow Food per la biodiversità, si è tenuta la “cena ufficiale” che ha visto anche la partecipazione di rappresentanti di alcuni enti locali, della Regione , e dell’assessore regionale all’ambiente Annarita Bramerini.

Per quanto riguarda il rapporto tra ambiente e gusto, mi sembra di avere già spiegato che per noi che partiamo dalla filosofia della riscoperta del piacere attraverso la cultura del cibo, piacere alimentare significa ricercare le produzioni lente, ricche di tradizione e in armonia con gli ecosistemi; significa difendere i saperi lenti, che scompaiono insieme alle culture del cibo; significa lavorare per la sostenibilità delle produzioni alimentari e quindi per la salute della Terra e la felicità delle persone. Questo è per noi “il gusto” e l’educazione al gusto, a partire dai “giovanissimi”, è un punto fondamentale della nostra mission.

 

 

 

Quali sono gli auspici per il futuro in termini di ambiente, sostenibilità ed ecologia per quanto riguarda SlowFood?

 

Da parte nostra lavoriamo perchè si possa realizzare quanto ho cercato di esporre anche prima, attraverso un diverso sistema produttivo “che rispetti e sviluppi l’agricoltura di piccola scala delle comunità locali, preservi la biodiversità agricola, alimentare e culturale, ripristini una forte correlazione tra agricoltura e ambiente, garantisca un commercio equo, solidale e sostenibile, cioè di prossimità”. Il 10 dicembre 2009, in tutto il mondo, tutti i convivium di Slow Food, le comunità del cibo di Terra Madre, i Presidi e tutti coloro che si riconoscono in queste idee festeggeranno il “Terra Madre day” con tutta una serie di iniziative focalizzate sul “mangiare locale” e la promozione del cibo sostenibile.

 

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