Loredana Torsello, CoSviG: «In Toscana nel settore della geotermia, con particolare riguardo a media e bassa entalpia, è presente un tessuto di aziende che può fare filiera posizionandosi in modo complementare e competitivo».

Loredana Torsello, CoSviG: «In Toscana nel settore della geotermia, con particolare riguardo a media e bassa entalpia, è presente un tessuto di aziende che può fare filiera posizionandosi in modo complementare e competitivo».

Loredana Torsello, CoSviG: "In Toscana nell’ambito energia è presente un tessuto di aziende che può fare filiera posizionandosi in modo complementare e più competitivo, in particolare nel settore della geotermia"

CoSviG ha ricevuto il premio Cluster “Best in Show” per l’area tematica “energia” da SMAU,come riconoscimento ai migliori laboratori presenti in fiera.

GeotermiaNews
Redazione
2013-11-14

CoSviG era presente allo SMAU, la più importante fiera tecnologica italiana e da quest'anno probabilmente la più importante fiera per startupper, come coordinatore del PIERRE, il Polo di Innovazione per le tecnologie sulle Energie Rinnovabili ed il Risparmio Energetico, un cluster composto da centri di ricerca, centri servizi, associazioni di categoria e da quasi 350 aziende, nato per stimolare l'attività innovativa delle imprese favorendo il trasferimento tecnologico nel territorio regionale toscano.
Il Consorzio svolge anche il ruolo di segreteria tecnica del Distretto Tecnologico Energie Rinnovabili Efficienza Energetica e Green Economy (DTE-Toscana) e responsabile di queste attività è Loredana Torsello, alla quale abbiamo chiesto di spiegare l’esperienza del DTE e di PIERRE e su quali obiettivi specifici sono impegnati in particolare in questa fase.
«Il Polo PIERRE, di cui CoSviG è capofila, è un progetto nato con l’intento di offrire un contributo significativo alla crescita di competitività delle imprese del comparto delle energie rinnovabili, favorendo lo sviluppo di innovazione. Il PIERRE, nato per offrire servizi di alto profilo alle imprese aderenti, ha integrato in modo funzionale e stretto le proprie attività con quelle del DTE-Toscana che invece ha il compito di contribuire alla definizione strategica delle politiche settoriali nel segmento di riferimento, ossia l'energia e la Green Economy. CoSviG presiede la segreteria operativa del DTE, dove abbiamo riversato l’esperienza del polo, portando in dote anche le aziende che vi avevano aderito. Allora erano circa 200, oggi sono oltre 340 i soggetti che hanno chiesto di aderire, di cui quasi 300 sono le aziende in senso stretto (con 15.000 addetti e 5 miliardi di fatturato) e gli altri sono rappresentanti di centri di ricerca, fondazioni, associazioni di categoria e centri servizi regionali. PIERRE è dunque divenuta la struttura operativa del DTE, chesi propone come un centro di aggregazione per lo sviluppo dei progetti di innovazione in ambito Energia da cui ci si aspetta una ricaduta economica positiva in termini di aumento o tenuta dell'occupazione di più alto profilo nelle imprese del settore. Il DTE-Toscana può essere considerato, anche per la base di riferimento normativo su cui poggia, come interfaccia prioritaria della ricerca industriale nel comparto energetico in Toscana».
Lo SMAU vi ha conferito il premio Cluster Best in Show per l’energia, ci spiega meglio cos’è il cluster energia e le motivazioni del premio che vi è stato conferito?
«Il cluster è semplicemente un’aggregazione di soggetti che condivide un comune obiettivo, quello della crescita di competitività e aumento del valore aggiunto prodotto nel settore energia. All'interno dei tavoli di lavoro che si costituiscono, si condividono progettualità e si individuano le sinergie potenziali su cui lavorare per aumentare le possibilità di successo. Per tale ragione è percepito dalla PMI come una grande opportunità per superare i limiti della propria dimensione operativa e del proprio isolamento che si manifestano come distanza o incomunicabilità fra imprese e ricerca o fra imprese di diverse dimensioni o ambiti produttivi, difficoltà di organizzare attività di filiera, scarsa conoscenza delle potenzialità latenti, difficoltà di presidio di mercati non locali. Il cluster è il luogo ideale in cui si lavora fianco a fianco per ridurre queste distanze e superare queste difficoltà, che sono proprie dell'assetto produttivo toscano, di cui il comparto dell’energia è parte, caratterizzato dalla predominanza di aziende di piccola e piccolissima dimensione, con un imprinting forte dell'artigiano che spesso le ha fondate. Queste aziende, così caratterizzate, nel contesto globalizzato risultano spesso deboli a meno che non siano altamente specializzate nella progettazione e produzione in segmenti di avanguardia, casi che pure non mancano.
Il premio che ci è stato assegnato da SMAU come un riconoscimento ai migliori laboratori presenti in fiera riconducibili alle aree dei Cluster Tecnologici Nazionali, di cui l'energia fa parte, con l’obiettivo di agevolare l’incontro tra domanda e offerta di innovazione nei diversi ambiti tematici è riferito alla parte che abbiamo portato in mostra, a questa che è considerata la più importante fiera degli startup. Nell'edizione 2013 era infatti presente in fiera, per la prima volta, insieme alle grandi aziende del settore delle tecnologie digitali per il business, un’area dedicata all’innovazione italiana, “IBX Innovazione per il Business Expo”, caratterizzata dalla presenza di startup, centri di ricerca, laboratori, acceleratori d’innovazione ed assessorati alle attività produttive ed all’innovazione delle principali regioni italiane.In pratica noi abbiamo proposto il modello Toscana Green, in cui si aggregano le competenze di alto livello presenti in regione sui temi dell’energia (Università, Centri di Ricerca, Industria e Poli d’Innovazione) con le filiere produttive, le reti d’impresa, le eccellenze e le leadership di mercato, per la realizzazione di progetti innovativi».
Quali sono state sino ad ora le attività portate avanti dal DTE Toscana?
«I 5 Distretti Tecnologici toscani, fra cui il DTE-Toscana, hanno alle spalle un biennio di attività. A partire dalla seconda metà del 2011, dopo i primi mesi dedicati alla definizione di un documento strategico che guidasse le proprie attività, sono cominciate le azioni di animazione volte a coinvolgere il territorio toscano, le sue imprese e condividere gli obiettivi che DTE aveva identificato. In relazione ad iniziative specifiche, PIERRE e DTE mettono normalmente a disposizione le risorse presenti al proprio interno (ricercatori, professionisti, infrastrutture per la ricerca, come laboratori e centri di competenza) per supportare le aziende in occasione di bandi o altre proposte utili allo sviluppo del loro business, con animazione, informazioni e iniziative volte a promuovere la costituzione di partenariati per le proposte progettuali. Sono state organizzate numerose iniziative fra cui convegni, workshop, incontri tematici che servono a creare numerose occasioni di conoscenza di queste strutture che la Regione ha dedicato al trasferimento tecnologico e al sostegno della competitività. Analogamente, spesso sono state organizzate e promosse iniziative di tipo espositivo o fieristico, per favorire momenti d’incontro fra gli operatori, sia a scala regionale che più ampia. Da quest’ultimo punto di vista, SMAU 2013 è solo l’ultima in ordine di tempo, ma altre ne seguiranno a breve: come EcoCity Expo a Bari il 2/3 Dicembre prossimi. Nel 2012 abbiamo partecipato attivamente ai bandi pubblicati dalla Regione Toscana (bando Unico R&S) e dal MIUR per i cluster e per le smart cities and smart communities, creando aggregazioni con altre realtà nazionali, volte a promuovere anche le eccellenze toscane del settore di riferimento. Con lo stesso spirito il PIERRE e il DTE si stanno accingendo a organizzare una serie di tavoli di lavoro, incontri e iniziative volte a favorire l'accesso alle imminenti opportunità di finanziamento che potrebbero essere messe a disposizione dalla Regione Toscana, a seguito dell'Accordo di Programma quadro con il MIUR che metterà a bando oltre 51 milioni di euro per la realizzazione di progetti di ricerca anche in materia di energia e ambiente; risorse arriveranno anche dall'Unione Europea nell'ambito della nuova programmazione dei fondi europei Horizon 2020 e i primi bandi dovrebbero essere pubblicati il prossimo 11 dicembre».
Quali sono i principali temi su cui avete focalizzato l’attenzione?
«Il confronto tra imprese e ricerca ha evidenziato le tecnologie in ambito energetico su cui gli operatori del PIERRE hanno puntato dal punto di vista del business e che consentiranno alle imprese toscane di produrre valore tramite l’innovazione, dimostrando un’ampia gamma di interessi aziendali. Infatti, sono stati proposti progetti sulla mobilità elettrica in area metropolitana, sul solare a concentrazione e geotermia messi a sistema per il teleriscaldamento; sono stati avviati progetti per applicazioni di sistemi innovativi di fotovoltaico, sull’efficienza energetica in moduli per eco-building, per la propulsione elettrica a idrogeno, per le pompe di calore geotermiche a ciclo aperto, per l’integrazione di rinnovabili termiche con efficienza energetica, per pale eoliche di nuova generazione, per la sperimentazione di cicli organici in cicli binari geotermici e potrei continuare ancora».
 
Quali sono i prossimi progetti che intendete portare avanti?
«Il DTE-RT intende valorizzare quanto ottenuto per i laboratori e i numerosi centri di competenza costituendo un unico sistema integrato delle infrastrutture per la ricerca in ambito energia: una sorta di macro-laboratorio strutturato in rete e a disposizione delle imprese del DTE-RT che potranno fruire di infrastrutture di sistema, soprattutto per la fase di sviluppo di prototipi, effettuazione di campagne prove, produzione di analisi e indagini di laboratorio finalizzate alla messa a punto di nuovi prodotti o soluzioni. In quest’ottica rientra l’Operazione Laboratorio SESTA che prevede la trasformazione di un laboratorio di eccellenza nell’ambito delle prove in scala reale di turbine a gas- quale è stato sino ad ora- da centro privato a struttura pubblica e che vede la collaborazione fattiva fra soggetti pubblici, industrie e centri di ricerca allo scopo di potenziare una struttura unica in Italia e fra le poche, sicuramente in Europa ma forse anche nel resto del mondo. Sono in corso, inoltre, realizzazioni di altri centri di competenza, fra cui un laboratorio per prove e sperimentazioni in campo geotermico».
 
Quali le proposte che il DTE avanzerà alla Regione per la prossima Smart Specialization Strategy?
«In Toscana nell’ambito energia è presente un tessuto di aziende che può fare filiera posizionandosi in modo complementare e più competitivo, in particolare nel settore della geotermia, con particolare riguardo a media e bassa entalpia, affiancando le tecnologie per le alte temperature; nel settore delle Smart Grids e dello Storage(sistemi energetici con diversi vettori); nel settore dell’efficienza energeticanegli edifici e nei processi industriali (in termini di manufatti, materiali, dispositivi e sistemi di gestione), con particolare attenzione all’'interazione con i processi produttivi della carta - di cui la Toscana ha un importante settore industriale che potrebbe essere di traino per l'industria termoelettromeccanica delle macchine e della realizzazione dei processi- e con la filiera del legno per le costruzioni.Trasversali con altri settori sono anche da considerare le biomasse e le bioraffinerie, gli apparati e i sistemi per il power train, gli impianti di bordo dei mezzi di trasporto. Queste saranno le proposte di contributo alla Strategia di specializzazione regionale da parte del DTE. Vedremo quali e quante di queste proposte potranno essere recepite e messe in priorità rispetto alla allocazione dei prossimi fondi europei a disposizione del governo regionale».

Seguici su Newsletter o con i feed RSS: