L’assessore regionale all’ambiente e all’energia Anna Rita Bramerini delinea a Geotermianews le prossime tappe del futuro energetico della Toscana

L’assessore regionale all’ambiente e all’energia Anna Rita Bramerini delinea a Geotermianews le prossime tappe del futuro energetico della Toscana

L'assessore regionale all’ambiente e all’energia della Regione Toscana, Anna Rita Bramerini

CoSviG, il consorzio di sviluppo delle aree geotermiche, nell’ambito di Energethica, la fiera della sostenibilità energetica che si è svolta a Firenze, alla Fortezza da Basso, tra il 22 e il 24 settembre, ha organizzato il convegno“Geotermia: media e bassa entalpia”.

Geotermia News
Redazione
2011-09-29

Al convegno ha partecipato anche l’assessore regionale all’ambiente e all’energia Anna Rita Bramerini, che ha delineato gli scenari dello sviluppo di questo settore della geotermia nel futuro energetico della Toscana che punta decisamente sulle rinnovabili.

Obiettivi che l’assessore ha ribadito intervenendo all’inaugurazione del Festival dell’Energia, l’evento organizzato – sempre a Firenze -da Aris in collaborazione con Federutility, che si è concluso il 25 settembre e che spiega in questa intervista concessa a Geotermianews.

La Toscana conferma quindi la scelta di puntare alle rinnovabili per il suo fabbisogno energetico?

«La Toscana ha fatto scelte precise: puntare sulle energie rinnovabili facendo propria la sfida europea. Risparmio energetico, efficienza e diffusione delle rinnovabili sono la scelta del presente, rinunciando al nucleare e favorendo la green economy. Per rendere operative queste scelte la Regione ha stimolato la nascita di un distretto tecnologico delle energie rinnovabili e della green economy che ha già censito 150 imprese che lavorano in questo settore sul fronte della produzione di energie “verdi”. Si tratta di una realtà che sta sviluppando progettualità per favorire un nuovo modello di sviluppo e soprattutto nuove opportunità occupazionali, particolarmente preziose in una fase di crisi come questa».

Per gli anni 2011-2015 la Regione sta predisponendo un nuovo Piano ambientale ed energetico regionale, il PAER. Quali sono gli obiettivi principali che si pone?

«Si tratta di una evoluzione della passata pianificazione che conferma la natura di strumento strategico che detta obiettivi e indirizzi generali per l'intera programmazione ambientale. L’obiettivo principale sarà quello di estendere l' esperienza di sostenibilità ambientale e di fare della sostenibilità il principale fattore di sviluppo della green economy toscana. Altro punto strategico sarà l’integrazione tra ambiente e salute, così da elaborare una strategia regionale che affronti le criticità del territorio attraverso interventi di prevenzione del rischio per il benessere dei cittadini. Nello specifico per quanto riguarda il settore energetico il Piano conterrà le azioni rivolte a ridurre i consumi energetici, le emissioni di gas serra e ad aumentare la produzione di energie da fonti rinnovabili.

Si punta a migliorare l'efficienza energetica ambientale dei processi produttivi e degli edifici pubblici e privati. Inoltre, al fine di ridurre i consumi elettrici e termici delle abitazioni verranno incentivati gli interventi sulle strutture e l'introduzione di impianti alimentati da energie rinnovabili».

La Toscana ha già raggiunto al 2010 il 43% dell’elettricità prodotta con fonti rinnovabili e oltre l’80% di questa proviene dalla fonte geotermica. La geotermia che ruolo avrà nel contesto delineato dal nuovo PAER?

«Il settore geotermico è una peculiarità tutta toscana ed è conosciuta per lo sfruttamento industriale da parte di Enel. Il nostro obiettivo è far crescere l’imprenditoria toscana attorno allo sfruttamento della geotermia a bassa e media entalpia, compatibilmente con le caratteristiche del territorio, in modo da sviluppare competenze e professionalità attorno alla filiera del calore».

A luglio la Regione Toscana ha dato il via a dieci poli innovazione attorno ai quali si svolgerà l’attività dei progetti finanziati per oltre 4,5 milioni di euro grazie ad un mix di risorse regionali, nazionali e comunitarie.

Di questi dieci Poli d’innovazione uno è quello dedicato alle Energie rinnovabili, di cui il soggetto capofila è CoSviG. In futuro il Polo d’innovazione delle rinnovabili (PIERRE) dovrà confluire nel Distretto Tecnologico dell’Efficienza Energetica, delle Energie Rinnovabili e della Green Economy cui sempre CoSviG dovrà fornire le proprie competenze e le proprie risorse per le attività di segreteria tecnica.

E’ da considerarsi un riconoscimento per il lavoro svolto in questi anni dal Consorzio nell’ambito non solo della geotermia ma di tutte le rinnovabili?

«E’ senz’altro un riconoscimento all’esperienza acquisita nelle attività svolte a servizio del Distretto delle Energie Rinnovabili, nel territorio geotermico in cui è nato, e alla capacità di costruire, attorno ai suoi centri di ricerca (CITT e CEGL), una rete di contatti e di collaborazioni, che rappresentano un bagaglio importante per poter svolgere il ruolo di capofila che le è stato assegnato. Ed è anche una nuova opportunità per dare avvio ad uno sviluppo del sistema economico e imprenditoriale toscano legato alle fonti energetiche rinnovabili».

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